Ieri, W.
Goethe, da “Le affinità elettive”:
"Libero
ognuno d'occuparsi di ciò che lo attrae, che gli fa piacere, che gli pare
utile,
ma il
vero studio dell'umanità è l'uomo".
Oggi, 8
Marzo 2013:
Secondo Amnesty
International Italia, “il numero
di omicidi da uomo su uomo,
negli ultimi 10 anni, è diminuito, mentre è aumentato il numero di
donne
uccise per mano di un uomo:
oltre 100 ogni anno.
Secondo le ultime
statistiche fornite dalla Casa delle Donne di Bologna
che raccoglie dati sul femminicidio
dal 2005: sono 124 le donne uccise nel 2012.
In leggero calo rispetto al
2011 quando le vittime erano state 129.
Ma nel dato del 2012 vanno
anche conteggiati i 47 tentati femminicidi
che, fortunatamente, non
hanno portato alla morte della donna.
E le 8 vittime, tra figli e
altre persone (che portano il totale a 132).
Vittime italiane nel 69% dei
casi, così come gli assassini
(73%).
Il 60% dei delitti è
avvenuto nel contesto di una relazione tra vittima e autore,
in corso o conclusa. Nel 25%
dei casi le donne stavano per porre fine
alla relazione o l’avevano
già fatto”(Monica Ricci Sargentini).
Sì, il vero studio dell'umanità è l'uomo, proprio
l’uomo,
anzi quell’uomo
che ha perso e perde la sua umanità e dignità
nella violenza antica, di sempre, del
femminicidio.
O no?
Severo Laleo
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