sabato 30 marzo 2013

Caro Presidente Napolitano




Caro Presidente Napolitano,
c’è qualcosa di antico nelle “procedure formali”, da tempo consolidate, 
per la formazione di un governo.
Forse oggi non sono più adatte a questi tempi nuovi.
Una forza “rivoluzionaria”, o almeno del “cambiamento” dell’agire politico, 
è entrata in Parlamento.
I nuovi eletti del M5S sono portatori di un nuovo modo
di concepire la democrazia, aspirano a realizzare
la sua più ampia estensione per giungere alle decisioni.
Sono per la democrazia dell’ “Uno Vale Uno”, una nuova idea
di democrazia, una democrazia, cioè, “teorizzata da molti,
ma mai veramente messa in atto con strumenti adeguati”.
Prevede, questa nuova idea di democrazia, “la volontà
di mettere nelle mani dei cittadini la possibilità di fare
la differenza e di poter contribuire fattivamente al processo decisionale 
su questioni che lo riguardano direttamente o indirettamente”.
Ora, caro Presidente,  molti “cittadini” sono in Parlamento. E molto 
tengono al ruolo importante di “cittadini”. Addirittura la capogruppo
del M5S alla Camera s’è offesa nel sentirsi dare dell’”onorevole”,
e ha preteso per sé il nome di “cittadina”.

Caro Presidente, per favore, non si chiuda in gruppi ristretti, 
sperimenti questa nuova strada, nel rispetto delle idee del M5S
ascolti questi “cittadini” in Senato, uno ad uno, 
anche via Skype, non credo pretendano “formali”  canali di comunicazione, 
perché, sempre nel rispetto della democrazia del M5S, ogni senatore Vale Uno
Solo con una diretta responsabilità personale, caricata ora
del nuovo ruolo istituzionale, con una responsabilità, cioè, di “cittadini”, 
e non di Gruppo, che è comunque guidato da portavoce esterni, 
potranno, questi “cittadini”, in un colloquio faccia a faccia con Lei,
garante per tutti della Costituzione e della libertà politica di ciascuno,
contribuire a risolvere i Suoi nobili dubbi e contribuire alla Sua riflessione.

Quando il nuovo si affaccia, se è veramente nuovo, bisogna accoglierlo 
con nuove “formalità”, altrimenti il cambiamento
rischia di incartarsi nel perpetuarsi delle vecchie logiche di potere.
Tra l’altro, il parlamentarismo puro è sempre esistito.
Non vorrei che, per non aver dato ampio spazio alla voce
dei rappresentanti della democrazia UVU, dell’”Uno Vale Uno”,
la vera novità nel panorama politico tradizionale,
si cadesse di nuovo nella ricerca spasmodica, e quasi obbligata,
d’emergenza, di un altro leader carismatico, magari questa volta
di sinistra”, a cui affidare la soluzione dei problemi.
Non può essere ancora così nel XXI secolo! 
La democrazia o è delle persone o è un imbroglio.
La “sovranità” nella nostra costituzione è di natura  partecipativa, anzi, 
se fosse possibile realizzare l’art. 3, potrebbe diventare 
addirittura una “sovranità conviviale”.
O no?

Tante buone cose, Presidente, e grazie di tutto. E tanti cari auguri.
Severo Laleo

1 commento:

  1. Egr. Sig. Presidente, da cittadino non posso nasconderLe la mia sorpresa nonché la mia personale contrarietà, rispetto alla Sua decisione odierna riguardo il percorso per uscire dalla crisi politica.
    Inizio ricordando anche a Lei, il comunicato emesso il giorno delle dimissioni del Presidente Monti:
    "Questo il comunicato del Colle: «Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, senatore Mario Monti, il quale, essendosi concluso l’iter parlamentare di esame e di approvazione della legge di stabilità e del bilancio di previsione dello Stato, ha rassegnato le dimissioni del governo da lui presieduto, già preannunciate come irrevocabili secondo quanto risulta dal comunicato diramato dal Quirinale l’8 dicembre scorso. Il Presidente della Repubblica ha preso atto delle dimissioni e ha invitato il governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Il Capo dello Stato consulterà i presidenti dei gruppi parlamentari nella giornata di domenica». "
    Oggi, nonostante sia chiarissima l'espresssione ". . rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti . .", ha dichiarato che un Governo in grado di legiferare c'é, e mi pare un'interpretazione quanto mai originale e discutibile di "affari correnti". Oltre a ciò c'é anche la non univoca interpretazione su cosa si intenda per "saggi" e il non piccolo dettaglio che Lei, con questa scelta, sta di fatto esautorando il parlamento e l'elettorato intero.
    Mi pare un mezzo colpo di stato e da Lei non me lo sarei mai aspettato. La Sua storia passata, sia meno recente che più vicina a noi, mi avevano convinto che Lei fosse un ottimo Presidente della Repubblica, mentre oggi mi pare essersi convinto di essere l'unica persona in grado di risolvere i problemi d'Italia.
    Io, nella mia piccolezza, resto convinto che sarebbe stato più logico che Lei anticipasse la sua uscita di scena, demandando al Suo sostituto, nel pieno delle sue funzioni, l'affrontare la stuazione.
    Quella, a mio parere, sarebbe stata l'unica via attraverso la quale accorciare al massimo i tempi per arrivare a risolvere definitivamente la crisi.
    Con rispetto La saluto
    Carlo Sangalli

    RispondiElimina