lunedì 11 marzo 2013

La riscossa: dal Movimento Studentesco al Movimento 5 Stelle




Durante queste ultime settimane, per chi era giovane nel ’68,
si è aperto un qualche spiraglio di riscossa (non c’entra “avanti popolo”),
perché torna forte, al centro del dibattito politico, un Movimento,
una volta semplicemente Studentesco, oggi a 5 Stelle
(ma movimento è: solo un “5” a distinguere le sigle, ieri MS, oggi M5S),
ma soprattutto perché torna irresistibile, di nuovo, dopo 45 anni
–oggi età media alla Camera-, una domanda diffusa di cambiamento.

Il MS, nel ’68, con la sua protesta giovanile, fermo nel non riconoscere
alcun autoritarismo, convinto del valore della disobbedienza (don Milani)
generò, sì, una trasformazione nella società, ma la sua proposta politica
(in verità, non univoca) fu sconfitta. E sembrò per sempre.
Solo oggi è immaginabile una riscossa. Formidabili quegli anni (Capanna).
Furono le lotte del MS a innescare i processi di grande cambiamento
nella società: nel mondo del lavoro irruppero i diritti, con un nuovo
Statuto dei lavoratori; nel mondo della scuola saltarono le barriere di classe
per l’accesso all’Università dei “capaci e meritevoli”  d’ogni condizione sociale
(e s’aprì finalmente l’ascensore sociale); nel mondo privato della famiglia apparve, 
nuovissima, ed esplosiva, la libertà femminile, con felici conseguenze nel campo 
dei diritti della persona; e fu spazzata via, a tappe faticose, anche l’istituzione 
più terribilmente chiusa e dolente di una società autoritaria: il manicomio.
Solo il Palazzo riuscì a contenere gli assalti, e respinse l’assedio.
Il sistema politico, il sistema chiuso dei partiti, rifiutò, tetragono,
ogni cambiamento, e quel che fu il MS si disperse in rivoli senza storia,
quando non cadde o nell'estremismo settario, e persino violento,
o nell'antico italico opportunismo, e furono molti davvero i “cooptati”,
capaci sì, ma non più meritevoli, pronti ad arrangiarsi accucciati,
anche continuando ad abbaiare.

Tocca ora al M5S, grazie all'impegno civile di Grillo (è incontestabile), 
innescare il processo di grande cambiamento nel rapporto stato/cittadini, 
nell'organizzazione della vita politica, nell'apertura del Palazzo a tutte le persone 
e a nuova aria di onestà, di sollecitudine per il bene pubblico, di servizio 
non permanente nelle Istituzioni. La riscossa è vicina e a portata di mano. 
Basta onesto un accordo tra onesti. E onesto è Bersani.

E se questi ora mandano tutto all'aria?
E v…! E, sì, posso, perché fu sempre il ’68, dentro il MS, a nobilitare la “parolaccia”,
allora per rompere il muro del perbenismo ipocrita, e ora, gridata nelle piazze, 
a bandiera del M5S, per innalzare un muro.
Purtroppo qui si fa solo per imprecare alla sfigata sorte di una rottura.
Eppure sia chiaro, qualunque sarà la scelta del M5S, la libertà,
anche se è ancora da riempire di opportunità e risorse, è sempre da difendere.
Perché solo così, specie noi del '68, possiamo tenere aperta almeno la speranza
di quella riscossa ora possibile, dopo 45 anni.
O no?
Severo Laleo

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