La politica, se è Politica, non finisce con
le elezioni.
Almeno per le persone di sinistra, specie
se in qualche modo impegnate.
Tutti parlano, di nuovo anche i "vituperati politici", di ogni schieramento,
sia nuovi, i Renzi, sia vecchi, le Bindi, e di nuovo, e in continuità, Grillo,
sia nuovi, i Renzi, sia vecchi, le Bindi, e di nuovo, e in continuità, Grillo,
e anche Dario Fo. Tutti di nuovo padroni
delle nostre scelte.
E noi? E le persone del centrosinistra? In silenzio, a vedere come va a finire.
Sebbene dappertutto, in tanti discorsi, scorgiamo
solo capricci.
E continuiamo nel silenzio, frastornati, quasi
bastonati, perché,
obbligati al teatrino della politica, in
mano ai signori della comunicazione,
non riusciamo più a leggere con semplicità
i dati elettorali.
Eppure, per la prima volta nella storia
repubblicana, in Parlamento siedono,
in maggioranza assoluta, persone –non dico
gruppi e/o partiti, ma persone-
di sinistra e di centrosinistra; per la prima volta nella
storia repubblicana,
il centrodestra, sommando anche i voti di Monti, non è maggioranza nel Paese
il centrodestra, sommando anche i voti di Monti, non è maggioranza nel Paese
(solo 4 persone su dieci hanno scelto il
centrodestra: mai successo prima
–solo Berlusconi l’ha capito, perché s’accorge
di non essere più in grado
di bloccare/guidare alcunché, e si sforza
di rientrare in campo-);
per la prima volta una vera coalizione di
centro sinistra ha la maggioranza
assoluta alla camera (l’altra volta non
vale, c’era anche Mastella!).
E' vero, il centrosinistra non ha la
maggioranza di coalizione al Senato,
ma, secondo le previsioni migliori, l’avrebbe
conquistata grazie a Monti.
E sarebbe calato un silenzio più profondo
sulla Politica.
Se questi sono i dati, da persona del centrosinistra,
Se questi sono i dati, da persona del centrosinistra,
1.sono contento (grazie al M5S, vedono la
luce –perché Bersani ha capito
l’urgenza di una riforma della politica- gli
Otto Punti, con la possibilità,
reale, per la prima volta nella storia
repubblicana, di un profondo
cambiamento della politica, nella direzione
di un'estensione della democrazia,
e, con la riforma dei partiti, e degli
statuti, e delle forme dell’agire politico,
e del finanziamento, pubblico e privato, magari
avviarsi a costruire
una “sovranità conviviale” -solo SEL l’aveva in qualche modo intuito-);
2.ma vorrei anche farmi sentire, andando in
piazza, di sera, dopo cena,
alla stessa ora, in mille piazze, di mille
Comuni d’Italia, in gioiosa festa,
a reclamare un nuovo governo, di centrosinistra,
senza Berlusconi,
(ormai ininfluente, senza più la
possibilità di corrompere nessuno
-oddio, l’uomo è molto sagace-!), a sostegno degli Otto Punti e altri,
eventualmente a cura del M5S;
-oddio, l’uomo è molto sagace-!), a sostegno degli Otto Punti e altri,
eventualmente a cura del M5S;
3. e non vorrei sentire più le infantili fantasie
di un’uscita dalla crisi,
grazie a chissà quale nuovo leader, qualunque sia il
suo nome; la democrazia
è delle persone, e i leader potranno solo essere di "servizio", alla Grillo (spero!).
è delle persone, e i leader potranno solo essere di "servizio", alla Grillo (spero!).
La Politica continua anche dopo le elezioni
e non solo nelle stanze
delle Direzioni e del Web.
O no?
Severo Laleo
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