A
chi di voi è capitato di leggere il discorso della nostra Presidente della Camera,
Laura Boldrini?
Nessun
problema, niente di che, davvero; solo un elenco di robe mai considerate prima,
almeno con così tanta attenzione e diretta
partecipazione consapevole.
Infatti,
dopo i ringraziamenti e i saluti di rito, parte un asciutto catalogo degli ultimi:
·
chi ha
più bisogno e chi ha perduto certezze e speranze
·
i poveri
·
la generazione
prigioniera di precarietà
·
le donne umiliate
dalla violenza travestita da amore
·
chi è caduto senza trovare la forza o l’aiuto per
rialzarsi
·
i detenuti in
condizioni disumane
·
i disoccupati, gli inoccupati,
gli esodati
·
gli imprenditori
schiacciati dal peso della crisi
·
le vittime del
terremoto e gli abitanti di territori abbandonati
·
i pensionati al
minimo
·
i morti per mano
mafiosa e per mano del terrorismo
·
i morti senza nome
del mediterraneo
·
gli ultimi di tutte
le periferie del mondo
In breve tutta la "sofferenza sociale".
Non credo esista, in
altri discorsi di rito di insediamento
alla Presidenza
delle Assemblee Nazionali dei Paesi dell’Europa, Svezia inclusa,
un così
asciutto catalogo degli ultimi.
Qualcosa è cambiato
e può ancora cambiare,
se parteciperà al cambiamento,
da protagonista, il M5S.
Il discorso di Laura
Boldrini, la nostra Presidente della Camera,
a me, soprattutto
dopo gli anni del berlusconismo,
così attento alla
gente che riempie a frotte i migliori ristoranti,
è sembrato un discorso
di asciutta rivoluzione.
O no?
Severo Laleo
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