domenica 17 marzo 2013

Laura Boldrini e il catalogo degli ultimi





A chi di voi è capitato di leggere il discorso della nostra Presidente della Camera, Laura Boldrini?
Nessun problema, niente di che, davvero; solo un elenco di robe mai considerate prima, almeno con così tanta attenzione e diretta partecipazione consapevole.

Infatti, dopo i ringraziamenti e i saluti di rito, parte  un asciutto catalogo degli ultimi:

·         chi ha più bisogno e chi ha perduto certezze e speranze  
·         i poveri
·         la generazione prigioniera di precarietà
·         le donne umiliate dalla violenza travestita da amore
·         chi  è caduto senza trovare la forza o l’aiuto per rialzarsi
·         i detenuti in condizioni disumane
·         i disoccupati, gli inoccupati, gli esodati
·         gli imprenditori schiacciati dal peso della crisi
·         le vittime del terremoto e gli abitanti di territori abbandonati
·         i pensionati al minimo
·         i morti per mano mafiosa e per mano del terrorismo
·         i morti senza nome del mediterraneo
·         gli ultimi di tutte le periferie del mondo
         
In breve tutta la "sofferenza sociale".

Non credo esista, in altri discorsi di rito di insediamento
alla Presidenza delle Assemblee Nazionali dei Paesi dell’Europa, Svezia inclusa, 
un così asciutto catalogo degli ultimi.

Qualcosa è cambiato e può ancora cambiare,
se parteciperà al cambiamento, da protagonista, il M5S.

Il discorso di Laura Boldrini, la nostra Presidente della Camera,
a me, soprattutto dopo gli anni del berlusconismo,
così attento alla gente che riempie a frotte i migliori ristoranti,
è sembrato un discorso di asciutta rivoluzione.

O no?
Severo Laleo

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